Giura di essere nata abbracciata a un violoncello e con lo strumento ha ormai intrecciato un rapporto di tale seduttiva simbiosi da non riuscire a immaginare di poterne stare lontana nemmeno un attimo.
Appena ventinovenne, la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza è la nuova travolgente stella musicale che grazie ad un'esplosiva miscela di habanera cubana, bossa nova brasiliana, colori ispanici, melodie pop, gusto improvvisati vo e armonie jazz, tecnica superlativa e sonorità da concertista classica e parecchio altro ancora sta conquistando le platee internazionali.
In questi anni più volte applaudita dal pubblico palermitano, l'affascinante artista stavolta è ospite della sezione jazz di Palermo Classica (curata dal Brass Group) e martedì si esibisce in trio nel cortile Abatelli dello Steri, affiancata da Norman Peplow, pianista tedesco la cui tastiera è
Steri
Ana Carla Maza o della sensualità "Sono nata abbracciata al violoncello"
particolarmente incline al latin jazz, e da Arnaud Dolmen, funambolico batterista afrocaraibico originario di Guadalupe, nelle Antille (piazza Marina, ore 21,30, bigliet ti da 16 euro).
"Adoro il violoncello per le sue enormi possibilità espressive - dice l'esuberante musicista - e forse anche perché la sua sonorità assomiglia alla voce umana. Siamo en tità complementari e quando lo imbraccio ho la sicurezza di poter esprimere compiutamente le mie idee, pizzicandolo come un contrabbasso jazz degli anni Cinquanta oppure carezzandolo con l'arco."
La violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza in concerto allo Steri
chetto come in un concerto classico». L'accesa e sensuale tavolozza musicale di Ana Carla Maza in fondo è lo specchio delle molte e diverse esperienze che hanno finora segnato la sua pur breve parabola: l'infanzia trascorsa nell'isola caraibica, assorbendo profondamene la tradizione cubana e quella latino americana (il padre cileno è sassofonista jazz), il periodo parigino denso di severi studi al conservatorio e poi una lunga perma nenza in Spagna dove ha dato sostanza ad una brillante carriera professionale.
hanno svelato il talento, il nuovo album "Caribe" (in cui suonano
sia Peplow che Dolmen) mostra un'artista che si riconnette alla propria tradizione ed alle radici latino-americane, rievocando con leggerezza il clima delle descargas cubane degli anni Cinquanta, le rumbas dei Caraibi, il tango dell'Argentina e ubriacanti inviluppi brasiliani tra jazz-samba e bossa nova.
«Nella musica latina, le donne cantano e gli uomini fanno tutto il resto - afferma orgogliosa Maza- In "Caribe", invece. ho voluto fare tutto da sola, a cominciare dallo scrivere tutte le partiture, stru mento per strumento. Produrre interamente un album ha significa to riflettere completamente la mia sensibilità femminile, il mio desiderio di celebrazione positiva del qui e ora». Insomma, una musica colorata che sprizza quella stes sa gioia, spontaneità e femminilità che Ana Carla Maza mette in Dopo un paio di dischi che ne ogni performance.
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